La notte del presepe vivente
Davide La Rosa (storia), Federico Rossi Edrighi (disegni)
Star Comics, 2015
144 pp., 6,00 €
ISBN 9788869200847
Laglio è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie... ehm, forse come inizio non è dei migliori. Ricominciamo. Laglio è un paesino sulle rive del Lago di Como (sì, è il paese in cui vive George Clooney). Un paese come tanti, con un prete, molti anziani e pochi giovani. Uno di questi giovani è Abaco, ventiduenne studente di Astronomia in quel di Bologna. Sì, il nome Abaco esiste perché l'ho trovato su internet. Comunque, come ogni studente fuori sede, Abaco torna al suo paese per le vacanze di Natale. È la notte della Vigilia e tutti sono a Messa. Tutti meno Abaco, che assisterà a un evento capace di sconvolgere la vita del tranquillo borgo. Infatti, la caduta di un meteorite radioattivo trasformerà il presepe a grandezza naturale, in uno spaventoso ed orripilante presepe vivente. P.S.: nella storia non ci sarà George Clooney (per ovvi motivi).
Mi porto dietro questo volume oramai da 8 anni, è quasi diventato parte di una tradizione: ogni anno lo riesumo, mi riprometto di leggerlo nel periodo natalizio, lo espongo persino ai miei occhi collocandolo in punti strategici della casa dove possa notarlo, e ricordarmi di leggerlo. Ma, infine, non le leggo mai. Quest'anno ho finalmente interrotto questo loop!
Storiella carina con svariate citazioni alla letteratura, alla cinematografia e ai fumetti (evito volontariamente il termine "mondo nerd" perché non mi piace definirlo tale); simpatici i viaggi mentali che Abaco avvia anche nei momenti meno consoni a distaccarsi dalla propria realtà. Dichiaratamente di parte, il tema religioso viene gestito nella sceneggiatura apponendo un laico e sbeffeggiante protagonista a contrastarlo. Buono anche il modo di salvarsi, sul finale, da una indecente chiusura!
Personalmente non amo lo stile dei disegni e non sono riuscito ad apprezzare l'evolversi della storia come avrei voluto. A un certo punto mi sono accorto che stavo leggendo le nuvolette senza nemmeno soffermarmi a inquadrare con gli occhi il comparto visivo dell'opera. Nessuna critica, sia mai; semplice gusto personale.
Voto: 2,5/5.